Cher, Twiggy e la moda “mod”: il look anni ’60 moderno e sperimentale

Elisabetta B - Anni 60

Negli anni ’60, il look divenne decisamente più moderno e sperimentale, influenzato dalla moda “mod” e dalle icone della musica come Cher e Twiggy.
In questo articolo voglio raccontare l’evoluzione attraverso il punto di vista professionale, parlerò in prima persona del make up, interverrà Lorenzo Campanini per l’hairstyle e Paola Robiolio per lo style.

Per vedere le foto, a cura di Francesca Vecchi, CLICCA QUI
E il video, a cura di Federico Meneghini su INSTAGRAM oppure su TIK TOK

Un trucco anni ’60 colorato si può definire come un mix di audacia, pop e sperimentazione, che riflette lo spirito di un decennio di grande innovazione nel make-up.
Gli anni ‘60 sono noti per il loro approccio vivace e innovativo ai colori, soprattutto sugli occhi, con l’uso di ombretti brillanti e liner grafici.
Pop art: Richiama l’uso di colori vivaci e contrastanti, che ricordano lo stile di artisti come Andy Warhol.
Mod: Stile tipico degli anni ’60, con linee pulite, occhioni accentuati e colori vivaci.
Grafico e audace: La definizione del make-up si concentra su linee geometriche e forme decise.
Sperimentale: Gli anni ’60 sono stati un periodo in cui il trucco ha iniziato a sfidare le convenzioni, con l’uso di colori brillanti e tecniche nuove.

Base pelle perfetta con pelle impeccabile e molto levigata, quindi si usava un fondotinta a lunga durata e un correttore per coprire eventuali imperfezioni.
La cipria era usata per opacizzare la zona centrale del viso.
Sopracciglia spesse e ben definite, venivano pettinale e definite con una matita.
Gli occhi sono il vero punto focale. Si utilizzavani matite nere per delineare la linea superiore delle ciglia, sfumate leggermente verso l’esterno per un effetto “cat-eye”.
Venivano fissate con ombretti colorati e veniva aggiunto un ombretto bianco o perlato sotto l’arcata sopraccigliare per illuminare lo sguardo.
Ciglia finte: Cher era nota per indossare ciglia finte drammatiche Contouring delicato ricreato con un blush rosato o pesca sulle guance per un look sano.
Labbra spesso si optava per un rossetto nude o leggermente rosato, ma con un contorno più definito.
Tra le tonalità più usate sicuramente prevalevano quelle nude, dal beige al rosato.

Il trucco anni ’60 ispirato a Cher è un mix di femminilità, colore glamour e audacia!

Elisabetta B - Anni 60

Gli anni ‘60 sono stati un periodo di grande trasformazione nella moda e nella cultura, con un’evoluzione significativa nelle acconciature, che riflettevano non solo i cambiamenti sociali ma anche l’esplosione di nuove tendenze. Le acconciature degli anni ’60 erano audaci, innovative e variavano dal look chic e sofisticato a quello più ribelle e giovanile, in linea con le vibrazioni della “Swinging London” e il movimento della controcultura. Le donne cominciarono ad abbracciare un approccio più moderno e sperimentale alla bellezza, rendendo gli anni ’60 un decennio decisivo per la moda capelli.

Il bouffant (acconciatura voluminosissima) è diventato un segno distintivo degli anni ’60. Questo stile prevedeva capelli sollevati dalla radice e spesso fissati con lacca per creare una forma a cupola. Le star di Hollywood come Jayne Mansfield e Raquel Welch erano celebri per questo look.

Il beehive (alveare) era una versione ancora più drammatica e strutturata del bouffant. Creata da un’acconciatura alta, che dava un aspetto quasi “a nido d’ape”, era particolarmente popolare per le serate eleganti o per eventi formali. Amy Winehouse, sebbene non degli anni ’60, ne ha fatto una rivisitazione in chiave moderna, rendendola di nuovo popolare.

Negli anni ’60, la rivoluzione dei capelli corti è stata simbolizzata dalla cultura “Mod”. Le donne di questo movimento, influenzate dalla musica e dalla moda londinese, hanno abbracciato tagli pixie e bob sbarazzini. Il taglio bob, piuttosto che voluminoso, era spesso dritto, pulito e liscio, con la linea che si fermava all’altezza del mento. Il look era fresco e moderno, perfetto per la donna giovane e dinamica.

Un esempio iconico è l’acconciatura di Twiggy, la modella britannica che ha portato il pixie cut a un nuovo livello, con un taglio corto e androgino che incarna la libertà e l’audacia di quell’epoca.

Mentre il bouffant e il beehive rappresentavano il lato più strutturato delle acconciature, molte donne degli anni ’60 portavano anche onde morbide e capelli sciolti per un look più naturale e “disinvolto”. Questi stili spesso venivano raggiunti con l’uso di bigodini o ferri arricciacapelli e rese più casual con la lacca.

Un’icona di questo look fu Brigitte Bardot, con i suoi capelli voluminosi e le onde morbide che diventavano parte di una bellezza disinvolta e sexy, caratteristica della moda francese.

Le frange (sia corte che lunghe) divennero estremamente popolari negli anni ’60. Celebri come Jane Birkin e Pattie Boyd hanno reso le frange un must-have, spesso abbinate a capelli lunghi e lisci o leggermente ondulati.

Il taglio shag (caratterizzato da strati irregolari) fece il suo debutto negli anni ‘60, ed è stato portato in auge da star come Joan Jett e Debbie Harry (quest’ultima negli anni ’70, ma influenzata dal decennio precedente). Questo look rappresentava una sorta di ribellione contro le acconciature più rigide e strutturate degli anni precedenti.

Negli anni ’60, la controcultura hippie portò alla rinascita dei capelli lunghi e naturali. Questo look era associato alla libertà e alla non conformità. Le donne cominciarono a lasciare crescere i capelli senza preoccuparsi troppo della perfezione, cercando di enfatizzare una bellezza più naturale e spontanea.

Negli anni ’60, gli accessori per i capelli erano un elemento fondamentale per completare ogni acconciatura e riflettevano le tendenze di quella decade:

I cerchietti in plastica o metallo, spesso decorati con fiori, gemme o strass, erano molto popolari tra le giovani donne, sia per i look casual che per quelli più eleganti. Le fasce larghe, talvolta in pelle o tessuto, erano spesso usate per ottenere un look boho-chic o hippie.

I fiori nei capelli divennero simbolo della cultura hippie e delle influenze bohemien. Spesso usati come accessori per i capelli lunghi e sciolti, questi fiori erano parte di un’estetica naturale e romantica che rifletteva lo spirito di libertà dell’epoca.

I cappelli furono un altro accessorio iconico degli anni ’60, con modelli come il cappello a cloche, il cappello tipo Fedora e i grandi cappelli da sole, che divennero popolari grazie a figure come Jackie Kennedy. I cappelli erano spesso indossati con acconciature più strutturate come il beehive o il bouffant.

La moda capelli negli anni ‘60 ha visto una grande varietà di stili, da quelli voluminosi e strutturati come il beehive, a quelli più semplici e naturali come il taglio bob e il pixie. Gli accessori, dai cerchietti ai fiori nei capelli, riflettevano lo spirito di cambiamento dell’epoca. Le donne iconiche di quegli anni, come Twiggy, Brigitte Bardot e Jackie Kennedy, hanno rappresentato la diversità e l’innovazione di un decennio che ha rotto con le convenzioni precedenti, portando alla luce nuovi modelli di bellezza e di espressione personale.

Elisabetta B - Anni 60

Donne Iconiche degli anni ’60

Gli anni ’60 hanno visto emergere un nuovo tipo di bellezza femminile, caratterizzata da donne che rompevano con le convenzioni tradizionali, esprimendo personalità e individualità attraverso le loro acconciature. Ecco alcune delle figure più iconiche:

•Audrey Hepburn: Nonostante fosse un’icona degli anni ’50, Audrey Hepburn ha continuato ad essere un simbolo di eleganza anche negli anni ’60. Il suo taglio corto, come quello del film Colazione da Tiffany, è diventato un riferimento di bellezza e raffinatezza.

•Twiggy: La modella britannica Twiggy è l’icona per eccellenza degli anni ’60, con il suo taglio pixie e il look androgino. Con il suo viso delicato, le ciglia finte e i capelli corti, Twiggy rappresentava la bellezza moderna, giovane e dinamica.

•Brigitte Bardot: La bellezza sensuale e disinvolta di Brigitte Bardot ha influenzato enormemente la moda capelli degli anni ’60. Il suo stile con capelli voluminosi e onde morbide è ancora oggi uno dei più amati e imitati.

•Jackie Kennedy: La First Lady degli Stati Uniti, Jackie Kennedy, era un modello di eleganza e classe. Le sue acconciature, spesso con capelli raccolti in chignon o con il classico bouffant, rappresentavano un ideale di bellezza sofisticata.

•Pattie Boyd: Moglie di George Harrison e successivamente di Eric Clapton, Pattie Boyd è stata una delle donne più stilose degli anni ’60, portando i capelli lunghi, lisci e con frangia, in pieno stile mod.

• Cher è stata una vera icona di stile negli anni ‘60, non solo per la sua musica, ma anche per le sue scelte audaci in fatto di moda. Con il suo look distintivo, tra abiti psichedelici, capelli lunghissimi e abbigliamento colorato, ha definito un’epoca. Il suo stile rifletteva il mix di influenze hippie e glamour, spesso con tocchi esagerati come frange, pantaloni a zampa di elefante, e abiti scintillanti che la rendevano una vera pioniera della moda. La sua personalità forte e la sua capacità di reinventarsi l’hanno fatta diventare una figura di riferimento non solo nel mondo musicale, ma anche in quello della moda.

Elisabetta B - Anni 60

Gli anni 1960 segnarono una vera e propria rivoluzione nella moda, rispecchiando i profondi cambiamenti culturali e sociali dell’epoca. Fu il decennio della ribellione contro le convenzioni, dell’esplosione giovanile e della sperimentazione stilistica. La moda si fece più audace, innovativa e democratica, rompendo con i rigidi canoni degli anni precedenti.

Gli anni ’60 furono caratterizzati da un’energia dirompente, alimentata dai movimenti di emancipazione femminile, dalle proteste contro le guerre e dall’affermarsi della cultura pop. Le nuove generazioni iniziarono a influenzare la società, imponendo il loro stile di vita e i loro gusti nella moda. Londra divenne il centro della scena culturale e stilistica, con la “Swinging London” che incarnava il dinamismo e la voglia di innovazione.

Il decennio vide emergere nuove icone, che rappresentavano l’avanguardia e la diversità della moda. Twiggy, con il suo taglio di capelli corto e il fisico androgino, divenne il volto della moda giovane. Audrey Hepburn continuava a essere un riferimento, mentre Brigitte Bardot incarnava una sensualità disinvolta. Jackie Kennedy, con il suo stile elegante e pulito, influenzò profondamente la moda americana, rendendo popolari tailleur sobri e cappelli pillbox.

Mary Quant fu la pioniera della moda giovane e ribelle, introducendo la minigonna, simbolo di emancipazione e libertà. André Courrèges rivoluzionò la moda con le sue creazioni futuristiche ispirate allo spazio, caratterizzate da linee geometriche e tessuti innovativi come il vinile. Yves Saint Laurent, invece, reinterpretò la moda con la sua collezione “Mondrian” e la creazione dello smoking femminile, segnando un punto di svolta per lo stile delle donne. Paco Rabanne si distinse per i suoi abiti in metallo e materiali non convenzionali, portando la moda verso un’estetica avanguardista.

La moda anni ’60 fu un caleidoscopio di tendenze. Da un lato, ci fu il boom della minigonna, delle linee baby-doll e dei colori vivaci; dall’altro, emerse uno stile psichedelico legato alla controcultura e ai movimenti hippie, caratterizzato da stampe floreali, tuniche e pantaloni a zampa. Il trucco si fece più marcato, con eyeliner accentuato e ciglia esagerate, mentre la moda maschile si allontanò dalla rigidità sartoriale a favore di capi più casual e sperimentali.

Gli anni 1960 rappresentarono una rottura con il passato, dando alla moda un ruolo centrale nell’esprimere
l’identità e i cambiamenti culturali. La creatività e l’audacia del decennio continuano a ispirare la moda contemporanea, facendo degli anni ’60 un’epoca indimenticabile di trasformazione e libertà espressiva.

Iscriviti alla newsletter!

Se vuoi sapere le prossime date per la Masterclass e se vuoi rimanere aggiornat* sui prossimi eventi, iscriviti!

Potrebbero interessarti...