Eleganza e femminilità negli Anni Quaranta

anni 40

Negli anni ’40, la moda, il make-up e i capelli riflettevano un periodo di transizione, segnato dalla Seconda Guerra Mondiale, ma anche da un forte desiderio di eleganza e femminilità In generale, l’idea di bellezza enfatizzava l’autosufficienza, ma anche il desiderio di mantenere un aspetto elegante e sofisticato nonostante le difficoltà del periodo.
In questo articolo voglio raccontare l’evoluzione attraverso il punto di vista professionale, parlerò in prima persona del make up, interverrà Lorenzo Campanini per l’hairstyle e Paola Robiolio per lo style.

Per vedere le foto, a cura di Francesca Vecchi, CLICCA QUI
E il video, a cura di Federico Meneghini su INSTAGRAM oppure su TIK TOK

Negli anni ‘40, il trucco rifletteva l’epoca della Seconda Guerra Mondiale e delle sue influenze sociali e culturali. Il look era elegante, sofisticato e molto definito, ma anche pratico, data la scarsità di prodotti e risorse.

La pelle veniva solitamente mantenuta chiara e opaca, con una base compatta o in polvere per un effetto matte. Il fondotinta doveva coprire le imperfezioni senza apparire lucido, in contrasto con i look più luminosi che sarebbero arrivati negli anni successivi.

Le sopracciglia erano molto curate e ben disegnate, spesso arcuate e abbastanza spesse.

Gli occhi venivano truccati con ombretti nei toni del marrone, grigio o beige, e l’eyeliner veniva applicato in modo preciso, con un tratto spesso e allungato, a volte fino alle tempie. Era un look abbastanza marcato ma elegante. Il mascara era fondamentale per aprire lo sguardo. Viene utilizzato generosamente per ottenere ciglia voluminose, ma non tanto lunghe come si vedono in epoche successive. Le ciglia dovevano sembrare piene e ben separate.

Il rossetto era senza dubbio il punto focale del trucco degli anni ’40. Colori come il rosso ciliegia, il rosso corallo e il rosso scuro erano molto popolari. Le labbra erano truccate con precisione, creando una forma definita, spesso con un arco di cupido ben pronunciato.

Il contorno del viso era leggero e il blush veniva applicato in modo naturale, con sfumature di rosa o pesca sulle guance, per dare un aspetto sano e giovane. Non c’erano contouring estremi come quelli moderni, ma un effetto luminoso e naturale.

Nonostante l’aspetto molto definito, il trucco doveva essere relativamente pratico. Le donne dovevano usare prodotti facilmente reperibili, con pochi strumenti a disposizione, quindi il trucco doveva durare a lungo e resistere alle circostanze difficili.

In generale, il trucco degli anni ‘40 rifletteva un equilibrio tra eleganza e funzionalità, con l’uso di colori forti per le labbra e un’attenzione particolare alla definizione degli occhi. Il look aveva anche un certo spirito di resilienza, poiché era un periodo in cui le donne dovevano spesso adattarsi a situazioni di scarsità e sacrificio.

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Acconciature

Le acconciature degli anni ‘40 erano spesso caratterizzate da onde morbide e ricci voluminosi. Questo look veniva realizzato con l’ausilio di bigodini, piastre a caldo e tecniche di piega che donavano un aspetto elegante ma pratico.

Con l’ingresso della guerra, molte donne optavano per tagli più corti e pratici. Il carré, che arrivava all’altezza del mento o delle spalle, divenne particolarmente popolare per la sua facilità di manutenzione.

Le acconciature ispirate alle pin-up erano tra le più celebri. Le “rolls” (grandi riccioli rialzati sulla testa) e i chignon ben curati, a volte arricchiti con nastri o fiori, erano spesso il segno distintivo delle donne più glamour.

Le donne degli anni ’40 prediligevano acconciature raccolte, come chignon, trecce e onde morbide raccolte con fermagli o forcine. Questi stili non solo rispondevano alle necessità pratiche, ma conferivano anche un aspetto sofisticato e ordinato.

Gli accessori per i capelli negli anni ’40 erano essenziali per completare ogni look. Nonostante la guerra, le donne cercavano di aggiungere un tocco di eleganza alla loro immagine con i seguenti accessori:

  • Foulard e bandane: Utilizzati per proteggere i capelli durante il lavoro, ma anche come elemento stilistico per impreziosire le acconciature. Spesso legati in testa o annodati sotto il mento, i foulard erano simbolo di femminilità e praticità.
  • Cappelli e velette: I cappelli erano un elemento fondamentale per le acconciature degli anni ’40, spesso adornati con piume, fiori o veli. Le velette, piccole reti o tessuti che coprivano parzialmente il viso, erano usate nelle occasioni formali e da molte donne per un tocco di mistero e sofisticazione.
  • Fermagli e spille: Fermagli decorativi e spille erano utilizzati per tenere in ordine i capelli, ma anche per aggiungere un tocco di stile. Questi accessori venivano spesso scelti in materiali pregiati come l’oro o l’argento e adornati con strass o pietre colorate.

Donne Iconiche degli anni ’40

Le icone di bellezza e stile degli anni ‘40 sono molte, ma alcune in particolare sono diventate simboli di quell’epoca:

  • Rita Hayworth: Una delle maggiori star di Hollywood, Rita Hayworth era famosa per i suoi capelli ondulati e voluminosi. Il suo look sensuale e glamour, con acconciature morbide e sofisticate, ha definito l’ideale di bellezza femminile di quegli anni.
  • Ingrid Bergman: Con il suo fascino naturale e l’eleganza sobria, Ingrid Bergman ha incarnato il fascino senza tempo delle donne degli anni ’40. Le sue acconciature, spesso semplici ma raffinate, erano caratterizzate da linee pulite e da un aspetto curato ma mai eccessivamente artificioso.
  • Veronica Lake: Conosciuta per la sua “frangia di capelli che copriva gli occhi”, Veronica Lake è diventata un’icona della moda degli anni ’40. Il suo look misterioso e sofisticato, con onde morbide e uno stile sensuale, è ancora oggi sinonimo di quel periodo.
  • Bette Davis: Un’altra grande stella di Hollywood, Bette Davis era nota per i suoi capelli sempre impeccabili, spesso raccolti in chignon eleganti o con onde delicate. La sua immagine era tanto raffinata quanto potente, e il suo stile ha ispirato molte donne dell’epoca.

In sintesi, le acconciature degli anni ‘40 erano un equilibrio tra praticità e glamour. Nonostante le difficoltà della guerra, le donne riuscivano a mantenere un aspetto elegante e curato, grazie anche all’uso creativo degli accessori. Le icone di bellezza dell’epoca, come Rita Hayworth e Veronica Lake, sono ancora oggi ricordate per le loro acconciature iconiche che hanno segnato la storia della moda capelli.

Lo stile degli anni 40 è pesantemente influenzato dai drammatici eventi di quel decennio.

Lo scoppio della seconda guerra mondiale (1939) precipita tutto l’occidente in un clima di precarietà. Gli uomini devono partire per il fronte. Le donne rimangono in città, e rimpiazzano mariti e compagni nelle fabbriche, dove si lavora febbrilmente per supportare lo sforzo bellico.

Entra in vigore il razionamento: abiti e stoffe (così come alimentari e combustibili) non si possono più comprare a piacimento, ma sono assegnati dallo stato in (piccole) quantità prestabilite.

Adesso, è il governo a decidere quanti metri di stoffa si possono usare per confezionare una giacca, quanti bottoni può avere un cappotto, e anche quante ore di lavoro si possono dedicare alla realizzazione di ciascun capo. Per economia, si riciclano surplus militari e si tingono le stoffe tutte insieme. Così, i colori tipici delle divise militari come il verde oliva, il beige e il grigio entrano per necessità anche nei guardaroba dei civili. Negli Stati Uniti, dove seta e sintetici sono requisiti per usi militari le calze diventano introvabili: le signore allora si tingono le gambe con il té, e si disegnano una riga sul polpaccio per simulare una cucitura.

Nel Regno Unito la campagna Make do And Mend, lanciata dal governo, spiega come rinnovare il proprio look senza spendere un centesimo, riciclando e reinventando qualunque cosa. Il sughero rimpiazza il cuoio per suole e tacchi delle scarpe.Nascono in questi anni infatti le zeppe di sughero, che saranno poi popolari anche neglio anni 70 e 80. Diventa di moda il crochet, per fare in casa guanti e piccoli accessori. Così come diventano popolari le decorazioni fatte con nastri e fiori di stoffa, i cappellini creati recuperando vecchi cappelli da uomo, e i turbanti, che si possono mettere insieme con qualunque drappo. Persino Chanel, a poche settimane dallo scoppio della guerra, decide di chiudere la maison, dichiarando «non è più tempo di vestiti».

La figura femminile in generale assume un aspetto molto rigoroso, asciutto, evidenziato dalle spalle imbottite di giacche e cappotti, di foggia militare Le giacche sono squadrate, con le spalle larghe. Spariscono tutti i dettagli femminili in voga negli anni ’30, rimpiazzati da tasche applicate e spalline. Le gonne si accorciano notevolmente, per arrivare a sfiorare il ginocchio: questa scelta non è però dettata dalla vanità quanto dall’esigenza di risparmiare tessuto.I pantaloni, già presenti nelle decadi precedenti, in questa decade vengono usati comunemente per lavorare in fabbrica e utilizzati per la loro incomparabile praticità. E visto che i carburanti sono razionati e la bici è il mezzo di trasporto più democratico, il loro successo è immediato.

Le scarpe anni ’40 hanno spesso un aspetto massiccio, che trasmette solidità, anche i sandali pee-toe o le scarpe chiuse stile francesino o le oxford in stile maschile porate sotto le gonne con le calze bianche.

Nelle borse praticità è la parola d’ordine. Le tracolle diventano popolari come borse quotidiane, perché lasciano le mani libere e sono perfette per andare in bicicletta. Per le borse più eleganti, lucertola e coccodrillo sono molto diffusi: le pelli esotiche infatti, a differenza del cuoio, non vengono requisite per fini bellici.

Solo il cinema, che con i suoi divi continua a far sognare il benessere, sembra rimanere avulso dalla tragedia della guerra. Fu in parte dovuto ad una serie di manovre, volte a risollevare il morale della popolazione al fronte: alcune case cinematografiche ottennero ad esempio l’accesso a delle limitate scorte di tessuto pregiato per poter vestire le star.

L’attrice svedese Ingrid Bergman con il film Casablanca incarna l’ideale di quello che sarà definito l’american style dell’epoca, elegante e calibrato, senza stravaganze. Ammirato ed imitato, fu anche il look da California girl: sportivo, raggiante e semplice, consacrato da Lauren Bacall in Acque del sud.

Con la fine del conflitto tutto cambia: nel febbraio del 1947, quando Christian Dior propone la sua Ligne Corolle, o, come fu ribattezzata, New Look, in una sfilata a Parigi. Un nuovo stile, elegante, sensuale, ma nello stesso tempo di tradizione sartoriale antica, nella quale è il vestito che disegna la forma femminile, e non viceversa. Spalle arrotondate, vita stretta, gonna ampia, ondulante e frusciante, lunga fino a metà polpaccio, rinforzata da fodera di crine: è il ritorno della donna clessidra, dal seno generoso e dal vitino di vespa.

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